Verso una mobilità sostenibile: l’ibrido e l’elettrico

Le auto elettriche sono il punto di arrivo della transizione ecologica che i costruttori sono chiamati a compiere, nel tentativo di ridurre le emissioni nocive dei loro veicoli. Le vetture a emissioni zero garantiscono una mobilità sostenibile e portano in dote una serie di caratteristiche che non mancano di soddisfare anche gli automobilisti più esigenti. 

Le vendite degli EV sono in costante aumento, e man mano che tale tecnologia si diffonde i costi per l’acquisto di una vettura elettrica scendono progressivamente. La sempre più capillare distribuzione di colonnine di ricarica favorisce una loro diffusione sempre crescente, a tutto vantaggio dell’ambiente.

Tali veicoli convincono anche per aspetti non strettamente legati al loro ridotto impatto ambientale, che durante la marcia può considerarsi pressoché nullo. I moderni propulsori elettrici vantano un’efficienza energetica prossima al 90%, valore che i tradizionali propulsori endotermici non potranno mai raggiungere. 

Questo dato si traduce in consumi energetici ridotti, per un’autonomia che cresce col progredire di tale tecnologia. Le batterie, dove viene accumulata l’energia proveniente dalle colonnine di ricarica, sono sempre più capienti ed efficienti. Una moderna auto a batteria può vantare percorrenze nell’ordine di diverse centinaia di chilometri: un dato stupefacente se paragonato a ciò che offriva il mercato solo una decina d’anni fa. 

Sotto il profilo della guida gli EV sono in grado di erogare prestazioni più che soddisfacenti, grazie alla grande riserva di coppia del loro motore, che rilascia tutta la sua forza già in partenza. Non c’è bisogno di salire di giri per avere una spinta soddisfacente, al contrario di quanto accade con le auto dotate di motore a scoppio. Il tutto si traduce in accelerazioni brillanti e in una ripresa istantanea a partire da qualsiasi velocità.

L’ibrido come soluzione di passaggio

La completa diffusione delle vetture elettriche potrà dirsi tale nel momento in cui i costruttori riusciranno a incrementare le doti di autonomia in ogni condizione di marcia e a qualsiasi temperatura ambiente. È risaputo che le batterie tendono a perdere di efficienza quando le temperature esterne scendono eccessivamente, o quando fa molto caldo. 

Per chiudere quest’ultimo gap con le vetture tradizionali, che offrono ancora oggi una maggiore praticità d’esercizio, i costruttori hanno introdotto sul mercato le auto ibride. Si tratta di vetture equipaggiate con due propulsori, uno endotermico e uno elettrico. Le più recenti ibride plug-in possono viaggiare in modalità 100% elettrica per quasi 100 chilometri, e utilizzare il motore termico quando la batteria è completamente scarica. 

Grazie alla frenata rigenerativa, presente anche sulle elettriche pure, la batteria viene ricaricata durante le frenate. In questo modo si ottiene un surplus di autonomia così da supportare il motore termico nelle fasi di accelerazione o quando viene richiesto il massimo della coppia motrice. 

In questo modo le emissioni inquinanti vengono ridotte sensibilmente, così come scende il consumo di carburante, e si raggiunge un’ottimo compromesso in termini di autonomia totale, prestazioni e ridotto impatto ambientale. 

Anche le auto ibride e ibride plug-in possono contare sulla spinta di un motore elettrico, reattivo e ricco di coppia già a zero giri, per rendere la marcia ancora più fluida e confortevole. Le ibride tradizionali infine, non potendo essere ricaricate alla colonnina, fanno affidamento sulla sola frenata rigenerativa per ricaricare le batterie.